18 maggio, 2006

Barcellona campione



La madre di tutte le manifestazioni per club ha avuto il suo epilogo ieri sera a Parigi con capitan Puyol che ha alzato il trofeo per il suo Barcellona.

Con la fine della Champions, i riflettori si spostano decisamente sui prossimi campionati Mondiali (sorvolando sulla Calciopoli italiana).

Indicazioni Sul trono d'Europa si insedia una corazzata, come il Barcellona, nella quale militano tanti giocatori che saranno protagonisti in Germania. Ma anche tra le fila dello sconfitto Arsenal troviamo giocatori "mondiali". Come si sono comportati ieri sera?




  • Ronaldinho (Brasile) Non è stata una delle sue apparizioni più memorabili, si è visto come possa soffrire se gli viene prestata un'attenzione maniacale per 90', però certi lampi di classe sono tanto repentini quanto irrefrenabili. Il suo Brasile è il favorito.

  • Henry (Francia) Ha corso come un matto, ha pressato, fatto sponde, è andato in profondità, ha dato una mano al centrocampo. Pesano però le due palle-gol fallite, che potrebbero segnare il suo addio all'Arsenal. Ai Mondiali arriva però più pimpante che mai.

  • Iniesta (Spagna) L'ingresso del 22enne nella ripresa è stata la mossa voncente per il Barcellona. Attenti a questo giovane: è il prototipo del centrocampista moderno, sa unire tanta corsa ad una tecnica raffinata e a delle intuizioni geniali, potrebbe essere una delle sorprese.

  • Tourè ed Ebouè (Costa d'Avorio) I due difensori dell'Arsenal hanno dimostrato la loro incredibile forza atletica ed il loro dinamismo. Sicurezze per la nazionale africana al mondiale.

  • Deco (Portogallo) Reinventato centrocampista puro da Rijkaard (prima era un fantasista senza compiti di copertura): la sua acquisità maturità potrebbe essere un valore aggiunto per la nazionale portoghese.

  • Fabregas (Spagna) Il giovanissimo (classe '87) talento spagnolo ha steccato la finale, pagando forse anche l'emozione di giocare contro il Barcellona, squadra della sua gioventù. Cesc ha dimostrato, dopo una stagione sensazionale, di essere 'umano': bisogna vedere se è pronto per una rassegna mandiale, all'interno della quale potrebbe pagare l'eccessiva pressione.

  • Larsson e Ljunberg (Svezia) I due giocatori, uno vincitore, l'altro perdente, sono accomunati da una prestazione maiuscola, che ha messo in mostra la sicurezza dettata dalla loro esperienza internazionale. Larsson è entrato regalando i due assist vincenti per il Barça, Ljunberg è stato un motorino indomabile dell'Arsenal costretto sulla difensiva dall'inferiorità numerica.

2 Comments:

At 23:32, Blogger Unknown said...

Iniesta, fossi un presidente di una qualsiasi squadra italiana, lo comprerei al volo. Ciao

 
At 14:24, Blogger Il fra said...

eh boh aragones non lo conosco: ne ho sentito parlare solo x le frasi razziste contro henry...

 

Posta un commento

<< Home